Chi Siamo

Ciao, Sono Giovanni Damiano Dalerba e sono consulente senior di TeamArtist. Se ci segui da qualche tempo saprai che pur essendo TeamArtist una società profit ci siamo sempre occupati in prima linea di difendere i diritti delle associazioni e di evitare che venissero presi provvedimenti contro il loro interesse.

Negli anni abbiamo proposto moltissime petizioni da voi sottoscritte molte delle quali sono anche andate a buon fine. Qui trovi la lista.

Con la riforma del terzo settore la partita è diventata sempre più difficile e ci siamo resi conto che come società profit non saremmo più stati in grado di ottenere i risultati sperati.

Per questo motivo abbiamo fondato la “Federazione TeamArtist” un organizzazione no-profit che ha come motto “Prima le Associazioni” e come obiettivo quello di riportare le associazioni al centro del dibattito politico.

Il terzo settore infatti si chiama così per un motivo preciso. I suoi interessi vengono infatti dopo quelli di tutti gli altri. E’ l’ultimo settore, quello meno considerato. Le associazioni però costituiscono la spina dorsale delle comunità locali su cui si basa la vita di tutti gli italiani. Quindi abbiamo tantissime persone che lavorano, collaborano o fanno i volontari nelle associazioni che si spaccano la schiena tutti i giorni per rendere i nostri paesi più vivibili, più divertenti, più colti, per assistere bambini, adulti bisognosi o anziani e il risultato è che sono quelli che hanno meno considerazione politica in Italia.

Non ho mai sopportato questo trattamento e quindi ho sempre combattuto, e chi ci segue da più tempo lo sa, per cambiare la situazione.  

Con la riforma del terzo settore siamo invece andati nella direzione opposta, si sta cercando di indebolire il tessuto associativo e di dividere il terzo settore per smantellarlo pezzo per pezzo.

Io non sono d’accordo e per questo ho scritto un libro “La riforma del terzo settore fa schifo” e da quel momento ho iniziato a ragionare su come fare a smontarla pezzo per pezzo riportando le associazioni al centro del dibattito politico restituendo loro la dignità e il peso che meritano.

La federazione ha come obiettivo, se ci sosterrete numerosi, di avere ancora più peso sui tavoli che contano e a cui come società profit non possiamo accedere.

L’obiettivo è quello di avere 10mila associazioni che ci sostengono e poi andare a dettare le nostre condizioni a Roma. In particolare troverai queste condizioni nel nostro manifesto che ti chiedo, se ti troverai d’accordo con me, di sottoscrivere e condividere.

E’ il momento di unirsi e combattere questa guerra tutti insieme. Una guerra che si combatte un passo alla volta, battaglia dopo battaglia, fino ad arrivare al risultato finale.

Unisciti a noi, diventa socio e sottoscrivi le petizioni! Ti terrò informato. Alla fine ne sono sicuro VINCEREMO e le associazioni torneranno ad essere “Prime”

2.154 hanno firmato. Arriviamo a 10.000

18 marzo 2020 - 15 aprile 2020

Petizione “Cura Associazioni”

Aumentare immediatamente i fondi per le indennità COVID19 ai collaboratori del Terzo Settore: Associazioni Sportive, Culturali/Musicali e Sociali (associazioni non riconosciute, onlus, odv ed aps). Senza le associazioni e chi vi collabora lo sport, la cultura, la musica e la maggior parte dei servizi a beneficio delle comunità, sparirebbero. Questa emergenza sanitaria ha quindi dato un colpo fortissimo a tutto questo mondo che si trova, anch’esso, in bilico tra la vita e la morte. Per questo, scorrendo il Decreto Cura-Italia, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 Marzo, ci è stato subito evidente come i provvedimenti siano non solo gravemente insufficienti ma, ancora una volta, scritti da chi non conosce le Associazioni no profit, creando ingiustificabili disparità tra ASD, Onlus, OdV, Associazioni generiche, Associazioni non riconosciute e riconosciute.  Ecco quindi le nostre richieste di modifica o integrazione al Decreto CURA ITALIA pubblicato il 18 marzo in Gazzetta Ufficiale, divise in ordine di importanza su questi ambiti: COLLABORATORI in difficoltà dell’Associazione perché non possono lavorare e quindi senza un reddito: 600 euro una tantum ma per pochissimiAssemblee dei SOCI: ammesse per videoconferenza ma serve il voto per corrispondenza elettronicaREFA: quando vanno approvatiAFFITTI degli immobili pubblici ove operate: rinvio dei canoni di affitto ma non per tutte le Associazioni no profitEROGAZIONI LIBERALI ricevute per il Covid19: vantaggi alle aziendeRIFORMA del TERZO SETTORE: rinvio obbligo dell’adeguamento statutario I fondi messi a disposizione per i collaboratori del Terzo Settore italiano sono gravemente insufficienti  Vediamo caso per caso Per le Associazioni Sportive Dilettantistiche: L’articolo 96 del decreto prevede solo 50 milioni di euro, con una corsa al “chi prima arriva meglio alloggia”. In pratica chi prima presenterà domanda otterrà dei soldi, chi arriverà tardi, no. Ma quanto ci vorrà per esaurire quei 50 milioni di euro? In Italia, secondo il rapporto ISTAT 2018 (che fotografava la situazione al 2017) ci sono 1.072.930 collaboratori sportivi dilettanti, conteggiando solo le Federazioni Sportive e non gli Enti di Promozione Sportiva. In pratica, se immaginiamo un rimborso per collaboratore di 600 euro significa poter aiutare solo 84mila sportivi dilettanti: cioè solo 1 su 13! Chiediamo che questo fondo sia portato a 620 milioni di euro! Per le Associazioni Culturali/Musicali e Sociali: All’interno del Decreto coloro che lavorano per gli enti del Terzo Settore siano essi lavoratori dello spettacolo, lavoratori autonomi, liberi professionisti o CoCoCo sono equiparati ai lavoratori del settore Profit, senza fondi dedicati.Si deve invece prevedere che almeno 1/3 dei fondi disponibili siano vincolati ai lavoratori del Terzo Settore. Fino alla data di cessazione dello Stato di Emergenza (che può essere revocato solo dal Consiglio dei Ministri) tutte le Associazioni che non avessero già provveduto a Statuto a prevedere (o a non vietare) le videoconferenze, possono utilizzarle. Purché: I partecipanti devono essere identificati con certezza (quindi si deve vedere il viso delle persone via video)Le sedute devono essere pubblicizzate correttamente (cioè i partecipanti devono sapere che c’è la riunione).Questo obbligo di poter vedere le persone identificandole pone un limite tecnologico insuperabile: la velocità di rete italiana e gli strumenti a disposizione non prevedono la possibilità di collegare contemporaneamente più di 30 persone . Le Associazioni italiane  hanno in media 100 associati! SI DEVE INVECE prevedere il voto per corrispondenza telematica (via mail o simili). Si proroga il termine di approvazione dei Bilanci (REFA) fino al 31 Ottobre 2020 (Art.35) MA SOLO per APS, ONLUS e ODV in deroga al proprio Statuto! Tutte le altre associazioni no profit (ASD e generiche quali culturali, musicali, ambientali etc) sono state dimenticate e per loro il termine rimane quello Statutario!!! Si deve immediatamente estendere questa disposizione a TUTTE LE ASSOCIAZIONI NO PROFIT Per le sole ASD che pagano affitti di impianti sportivi di proprietà pubblica (Art. 95) sono sospesi i termini di pagamento dal 18 marzo 2020 fino al 31 maggio 2020. Tali canoni dovranno essere pagati, senza sanzioni e interessi, entro il 30 giugno 2020 in una unica rata o mediante 5 rate mensili di pari importo a partire dal mese di giugno 2020. E perché questo non dovrebbe valere anche per tutte le altre associazioni no profit? Perché una Associazione Musicale (ad esempio) che organizza una Scuola Musicale in un immobile pubblico non deve poter godere del medesimo rinvio? Si deve immediatamente estendere questa disposizione a TUTTE LE ASSOCIAZIONI NO PROFIT.
Terminata

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